Gelasio Caetani dei duchi di Sermoneta

Gelasio Caetani (1877-1934) è il quintogenito dei duchi Onorato e Ada Bootle-Wilbraham. Sicuramente il più eclettico. Dopo aver avuto una formazione giovanile di carattere classico, di cui resta testimonianza nelle esercitazioni letterarie, Gelasio si iscrive alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma, dove consegue la laurea in ingegneria civile nel 1901. Durante la prima decade del secolo, Gelasio si dedica prevalentemente al perfezionamento della sua formazione, frequentando l’Ecole des mines di Liegi e laureandosi in ingegneria mineraria presso la Columbia University di New York, e all’attività professionale.

Negli Stati Uniti lavora nel settore minerario sia come operaio che come dirigente, fino ad arrivare alla fondazione della “Caetani, Burch & Herschey”, una società di consulenza mineraria e metallurgica con sede a San Francisco. Esperienze che lo portano a viaggiare molto e a tessere relazioni sociali rilevanti. Allo scoppio della Prima guerra mondiale Gelasio torna in Italia, arruolandosi volontario nel I reggimento zappatori e minatori del Genio. Gli anni del conflitto lo vedono impegnato sul Col di Lana dove, la notte del 17 aprile 1916, gli italiani fanno brillare una mina che decima la presenza austriaca in alta quota. L’artefice dell’impresa è proprio l’ingegnere Gelasio Caetani, il quale sarà insignito delle onorificenze di cavaliere dell’Ordine militare di Savoia e dell’Ordine della Corona d’Italia e di tre medaglie d’argento al valore militare.

Terminata la guerra e congedatosi con il grado di capitano, si impegna sempre più concretamente in politica, mettendo a frutto un nazionalismo già in parte manifestato al tempo della guerra libica quando non aveva esitato a criticare le posizioni antitripoline del fratello Leone, dal quale dopo il 1922 lo divide la stessa adesione al fascismo e che infatti più tardi lo definirà, in una lettera scritta dal Canada, «fascista ardente e convinto». Alle elezioni del maggio 1921, Gelasio è eletto deputato ottenendo oltre 20 mila voti di preferenza, risultando il secondo candidato più votato dell’Unione nazionale, superato dal solo Luigi Federzoni, e uno dei più scelti nel Collegio di Roma. Nelle vesti di deputato e di dirigente apicale del nazionalismo romano sostiene il radicamento del movimento nel Lazio, patrocinando e finanziando in vari luoghi l’apertura di nuove sedi e la realizzazione dei monumenti ai caduti, come testimoniano le numerose richieste a lui pervenute e ancora conservate nell’archivio gentilizio. Poche settimane dopo la marcia su Roma, Mussolini nomina Gelasio ambasciatore a Washington, dove rimarrà fino al 1925.

La scelta del patrizio romano non era certo casuale, data l’esperienza da questi maturata oltreoceano negli anni prebellici, e le innumerevoli esigenze nutrite da Mussolini nei confronti degli Stati Uniti, dall’estinzione del debito di guerra alla necessità di stabilire buone relazioni con la comunità italo-americana, passando per gli affari petroliferi. Nelle vesti del diplomatico, Gelasio lascia segni importanti. Fa costruire la nuova sede dell’ambasciata italiana a Washington, mentre a New York gli viene intitolata una scuola di specializzazione per giovani ingegneri italiani. Nel corso degli ultimi anni di vita, Gelasio si impegna in più direzioni. Terminata l’esperienza americana, ricopre la carica di vicepresidente dell’AGIP. Rinnova l’interesse verso l’Agro pontino, dove già alla fine della guerra aveva curato la ristrutturazione del castello di Sermoneta e i lavori nell’area di Ninfa, contribuendo all’opera di bonifica condotta dal regime durante la prima metà degli anni Trenta. A tal proposito, il patrizio romano presiede l’Istituto italiano di credito fondiario (1932) e ricopre la carica di vicepresidente del Consorzio di bonifica di Piscinara.

Nel gennaio 1934, dieci mesi prima della morte, Vittorio Emanuele III lo nomina senatore del Regno d’Italia. Nel discorso funebre tenuto in Senato nel dicembre dello stesso anno, il presidente Federzoni ne ricorda la «felice versatilità» e la propensione ad applicarsi «a studi e attività di ordine diversissimo». Oltre ad essere un ingegnere, un soldato e un politico, Gelasio è stato un agricoltore, un fotografo e, soprattutto, un uomo di cultura. Ha ricoperto, a tal proposito, varie cariche in numerose società e accademie: membro della Società romana di storia patria, socio corrispondente dei Lincei, socio dell’Accademia di San Luca, vicepresidente del Consiglio superiore delle antichità e belle arti e presidente della Sezione dell’Arte medievale e moderna.

Soprattutto, sotto il suo impulso ha avuto luogo il riordinamento dell’archivio della famiglia Caetani e una proficua attività editoriale volta alla valorizzazione dello stesso e alla scoperta della storia della nobile casata. Nel 1920 pubblica la Caietanorum genealogia, una raccolta di tavole genealogiche e di cenni biografici relativi ai vari rami della famiglia Caetani; tra il 1925 e il 1930 i Regesta chartarum, ovvero sei volumi contenenti i regesti delle pergamene dell’archivio Caetani dal 954 al 1522; pubblica l’Epistolarium Honorati Caetani tra il 1926 e il 1927, l’opera storica Domus Caietana dalle origini della famiglia fino al Cinquecento tra il 1927 e il 1933 e, infine, nel 1930 dà alle stampe la Comedia Dantis Aldigherii Poetae Florentini. Solo dopo la sua morte uscirà Varia, una raccolta delle carte più antiche dell’archivio della famiglia Caetani e il regesto del fondo pisano.

CAIETANORUM GENEALOGIA

GELASIO CAETANI
Indice genealogico e cenni biografici della famiglia Caetani dalle origini all’anno MDCCCLXXXII

COMEDIA DANTIS ALDIGHERII POETAE FLORENTINI

GELASIO CAETANI
1930

DOMUS CAIETANA

GELASIO CAETANI
Storia documentata della famiglia Caetani
1927

Il Medioevo

Il Cinquecento

EPISTOLARIUM HONORATI CAIETANI

GELASIO CAETANI

Lettere familiari del cardinale Scarampo e corrispondenza della guerra angioina (1450-1467)
1926-1927

REGESTA CHARTARUM

GELASIO CAETANI
Regesto delle pergamene (954 – 1522) dell’archivio Caetani

VARIA

GELASIO CAETANI
Raccolta delle carte più antiche dell’Archivio Caetani e regesto delle pergamene del fondo pisano
Introduzione di Cesare Ramadori
1936

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DOCUMENTI

L’inventario dei documenti di Gelasio è disponibile in PDF al link qui in basso.